Milleproroghe: le risorse delle bonifiche trasferite alla produzione

Con una norma riguardante Taranto inserita nel decreto Milleproroghe, firmato ieri da Mattarella e che presto andrà in Gazzetta Ufficiale, si sottraggono importanti risorse alle finalità di bonifica e ripristino, già previste dalle precedenti disposizioni legislative, per destinarle agli investimenti nel ciclo produttivo dell’acciaio, spacciandoli per progetti di decarbonizzazione.

Tradotto: anziché finanziare gli investimenti produttivi con risorse proprie o mediante i fondi del PNRR e del programma Next Generation EU, Acciaierie d’Italia si fa finanziare dal Governo attingendo alle risorse destinate alle bonifiche che la città di Taranto e il territorio tutto attende da anni. Bonifiche che resteranno prive di coperture finanziarie.

La norma è relativa alla destinazione delle risorse del patrimonio destinato, costituito mediante le risorse finanziarie derivanti dai fondi sequestrati alla famiglia Riva ed acquisite da Ilva S.p.A. in amministrazione straordinaria.

Dalla relazione illustrativa del decreto infatti si calcola, in maniera sin troppo ottimistica, che per le aree rimaste in capo ad Ilva in amministrazione straordinaria, ed escluse dal contratto di affitto stipulato con AdI, necessiterebbe la sola somma di 100 milioni di euro, di cui una buona parte già spesi.
In realtà i numerosi e importanti interventi rimasti in capo ad Ilva in AS necessitano di somme molto ma molto più consistenti: da quelli sulla gravina Leucaspide a quelli per lo smaltimento/recupero di alcune centinaia di migliaia di tonnellate di fanghi d’altoforno e fanghi di acciaieria, dalla messa in sicurezza permanente e gestione post operativa di diverse, grandi e complesse discariche agli interventi sulle Collinette ecologiche a ridosso del quartiere Tamburi. E ricordo a me stesso che molte di queste aree sono tuttora sottoposte a sequestro giudiziario.

C’è un’evidente approssimazione nell’elaborazione del testo di questo decreto legge, che dev’essere assolutamente modificata e corretta in sede di conversione.

Lancio dunque un appello a tutte le forze politiche affinché per una volta si faccia fronte comune per tutelare i cittadini di Taranto scongiurando il peggio.

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