Tra i temi che ho sempre seguito da quando mi sono insediato in parlamento c’è quello dell’equiparazione del digestato ai fertilizzanti. Purtroppo in Italia è sempre stato più semplice utilizzare i concimi chimici rispetto a quelli organici naturali come il digestato, derivante dalla fermentazione anaerobica dei sottoprodotti agricoli all’interno degli impianti di biogas o biometano. Ho lavorato per anni per un cambiamento significativo di queste norme, favorendo numerosi tavoli di lavoro anche a livello ministeriale e presentando numerosi provvedimenti a mia firma che non hanno mai trovato la giusta attenzione o approvazione. Nell’ultimo decreto emanato dal Governo per fronteggiare l’impatto della crisi in Ucraina, grazie alle continue interlocuzioni con il Ministro Stefano Patuanelli ed il suo staff legislativo, siamo riusciti finalmente ad inserire una norma per l’equiparazione del digestato.
A fronte della difficoltà di reperire prodotti chimici, dopo il blocco del mercato russo e ucraino, questo sottoprodotto organico prodotto grazie agli impianti di biogas e biometano potrà essere finalmente utilizzato in sostituzione dei fertilizzanti chimici, restituendo fertilità al suolo ed in coerenza con gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dal ‘Green Deal’ e dalle altre strategie comunitarie. Un importante risultato che fa fare un passo in avanti all’economia circolare in ambito agricolo e che oggi si rivela quanto mai necessario anche per rispondere all’aumento vertiginoso dei prezzi dei fertilizzanti di importazione causato dal conflitto ucraino. Le caratteristiche e le modalità di impiego del digestato equiparato saranno definite con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro della transizione ecologica. Sono più che mai convinto che potenziare il percorso delle energie rinnovabili e della transizione energetica sia la strada maestra per affrontare la grave crisi energetica provocata dall’invasione russa dell’Ucraina e dalla pandemia.