Interpellanza urgente sulla delibera MTR-2 di ARERA

Comunicato Stampa: “Valuto positivamente l’apertura dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA), annunciata oggi in Aula dal Governo che ha risposto alla mia interpellanza urgente. Ho chiesto che vengano rimosse le criticità contenute nella delibera  per il ‘Metodo Tariffario Rifiuti’ (MTR-2), adottata dall’ ARERA sulla gestione dei rifiuti organici, che rischia di provocare la paralisi del settore in tutto il paese, ed in particolare nel Sud Italia.”  Così il deputato Gianpaolo Cassese (M5S) dopo lo svolgimento della interpellanza che si è svolta oggi a Montecitorio alla presenza del Governo.

“La delibera ha imposto alle Regioni prive di un ‘Gestore integrato’ di individuare quali impianti di trattamento dei rifiuti considerare impianti di chiusura del ciclo ‘minimi’ con un regime amministrato a tariffa regolata dallo Stato. Purtroppo, però, – aggiunge – quella tariffa è oggi parametrata ai costi del 2020, totalmente inadeguata a sostenere gli attuali costi di gestione”.

“Alla luce delle criticità legate all’attuale contesto, segnato da un forte aumento dei costi della fornitura di energia elettrica, gas, carburante, materie prime, beni e servizi – spiega Cassese – l’ARERA intende valutare, sulla base di eventuali evidenze documentali, l’introduzione di misure regolatorie aggiuntive che permettano di garantire la continuità del servizio, in particolare da parte dei gestori degli impianti di trattenimento ‘minimi’, comunque garantendo la stabilità del quadro di regole di riferimento”. 

“Un impegno che è fondamentale venga concretizzato celermente – prosegue – affinché vi sia un adeguamento della tariffa, oggi ferma ai costi del 2020, che va attualizzata al 2022, ovvero ad un quadro profondamente mutato a causa della Pandemia e del conflitto bellico. Ciò per non costringere i gestori privati degli impianti individuati come «minimi» ad operare in condizioni non sostenibili o addirittura a chiudere.”

“Se dovessero permanere le condizioni attuali – aggiunge Cassese – c’è anche il rischio concreto di creare e alimentare un ‘turismo’ dei rifiuti tra regioni. Il traffico di rifiuti tra regioni si verrebbe a creare a causa delle differenti prerogative di tariffa al cancello tra impianti, a seconda del loro status di minimi o aggiuntivi, e a maggior ragione se alcuni impianti, con la nuova definizione della tariffa, non potessero più continuare la loro attività”.

“Si tratta di una stortura che produce gravi difformità tra un territorio e l’altro, a cui va posto rimedio immediatamente, perché vi è un rischio concreto di paralisi. E quando dico paralisi – dichiara Cassese – intendo che il ritiro e il trattamento dei rifiuti organici, soprattutto nel Sud Italia, ma non solo, rischia concretamente l’interruzione, con conseguenti chiusure aziendali e inevitabili gravi ripercussioni occupazionali, aspetti certamente non secondari nel quadro critico che stiamo attraversando”.

“In attesa che ARERA traduca in atti concreti l’impegno annunciato oggi, resteremo al fianco degli operatori del settore che, nel frattempo, stanno procedendo con il deposito di numerosi ricorsi. Auspichiamo, inoltre, che il ritiro e il trattamento dei rifiuti organici non subisca interruzioni e le aziende possano proseguire stabilmente con garanzie anche da un punto di vista occupazionale” conclude.

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