Ho depositato una interrogazione ai ministri di Interno e Gustizia sul caso di Luigi Leonardi, imprenditore campano che, per sottrarsi alle continue estorsioni da parte di organizzazioni criminali, di cui è stato vittima per anni nel corso delle sue attività commerciali, nel 2001 scelse con coraggio di denunciare i soprusi subiti, correndo tutti i rischi che potete immaginare.Seguo da anni il caso di Luigi, da ben prima che entrassi in Parlamento.
Forse qualcuno di voi lo ricorderà sul palco del Primo Maggio di Taranto mentre raccontava la sua storia. Eppure Leonardi, da testimone di giustizia che contribuì, nel primo maxi processo in cui depose, all’arresto di pericolosi clan della camorra – insomma un cittadino esemplare – è stato, in un successivo processo, catalogato come collaboratore di giustizia, ossia pentito, che è lo status che viene riconosciuto a chi, colluso con ambienti della criminalità organizzata, se ne distacca generalmente per avere benefici di pena.
Ho studiato tutte le carte dei processi che lo riguardano ma non entrerò nei dettagli della sentenza che ha prodotto questo orientamento, dico solo che egli risulta incensurato e che la Corte gli ha concesso perfino il risarcimento per le estorsioni subite. Non mi sfugge che la sede preposta per fare giustizia sia il tribunale, a cui spetta l’ultima parola, né viene meno la mia fiducia nella magistratura, ma ritengo che tale vicenda meriti un ulteriore approfondimento per liberare il campo da eventuali incongruenze.
È ciò che ho chiesto, affinche sia rivalutato lo status di questo testimone, per restituirgli dignità. Oggi Leonardi, dopo quasi 20 anni trascorsi sotto scorta, nel pericolo, tra minacce subite e lavori persi ripetutamente a causa della sua condizione, afferma che se tornasse indietro non farebbe mai più la scelta di denunciare, che fu una scelta di vita. Ed allora la politica deve intervenire, come strumento potente affinché i cittadini che subiscono violenza e soprusi non tacciano e soprattutto non vengano lasciati soli dallo Stato.Qui il testo dell’interrogazione: https://bit.ly/3nwD3Fo