Iniziata nelle Commissioni riunite Bilancio e Affari Costituzionali la conversione in legge del decreto Milleproroghe che contiene il famigerato art 21 che trasferisce parte delle risorse destinate alle bonifiche ad Acciaierie d’Italia, per il quale ho depositato a mia prima firma un emendamento soppressivo. Fino ad oggi il Governo non ha dato alcun segnale di voler fare un passo indietro ma auspico che ciò avvenga nel corso dei lavori. In questo video, il servizio di Antenna Sud 85 con le mie dichiarazioni.
Le bonifiche di Taranto non si toccano
Le risorse per le bonifiche di Taranto non si toccano. Chi in questi giorni continua a parlare di decarbonizzazione per giustificare, più o meno velatamente, la necessità di usare i fondi destinati alle bonifiche per fini produttivi dell’acciaio non ha a cuore i cittadini tarantini e il futuro della città. La narrazione che ci siano ritardi per le bonifiche o che ci siano fondi inutilizzati è una mistificazione strumentale ed è evidente che chi la alimenta non conosce la realtà dei fatti e non è informato su lavoro che stanno portando avanti i commissari, nonostante questi abbiano continuato a trasmettere periodicamente lo stato degli interventi finanziati con il ‘Patrimonio Destinato’ ai ministeri della Transizione ecologica e dello Sviluppo economico, alle Autorità giudiziarie di Taranto e di Milano nonché al Parlamento.
Leggi tutto “Le bonifiche di Taranto non si toccano”Depositato emendamento soppressivo art 21 Milleproroghe
Come annunciato a inizio anno, ho depositato l’emendamento soppressivo della norma contenuta nel Decreto Milleproroghe che sottrae le risorse stanziate per le opere di bonifiche e di ripristino di numerose aree tarantine per destinarle ad Acciaierie d’Italia S.p.A. per la produzione industriale. Un emendamento a mia prima firma ma sottoscritto convintamente da tutti i deputati pugliesi del MoVimento 5 Stelle nonché da Generoso Maraia e Luca Sut, capigruppo 5 Stelle in commissione Ambiente e in commissione Attività Produttive. Non permetteremo, infatti, che i benefici previsti per il nostro territorio con le bonifiche e le altre attività ambientali vengano sottratti ai tarantini. Procedere in modo unitario e condiviso ci rafforza verso l’obiettivo da raggiungere.Le nostre ragioni si basano su argomentazioni difficilmente discutibili, confermate anche da quanto riferito dagli stessi Commissari di Ilva in amministrazione straordinaria, ascoltati nei giorni scorsi in una audizione, nelle commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio, che ho fortemente voluto. Documenti alla mano, sono state smontate le argomentazioni su cui poggia questa inaccettabile norma, dimostrando che i fondi precedentemente stanziati sono indispensabili per completare le opere di bonifica avviate.