Tavolo su Bonifiche e Milleproroghe in Prefettura a Taranto

Oggi ho partecipato al tavolo tenutosi in Prefettura a Taranto a seguito della manifestazione organizzata da USB, insieme ai rappresentanti di Provincia e Regione e agli esponenti di altre forze politiche.Non posso che esprimere la mia soddisfazione perché, come auspicavo qualche giorno fa, a prevalere è nettamente il buonsenso e l’esser compatti per il territorio tarantino. Il MoVimento 5 Stelle ha sollevato sin da subito il problema contenuto all’interno del Dl Milleproroghe che sottrae risorse alle bonifiche dell’ex ILVA per dirottarle su investimenti produttivi di Acciaierie d’Italia e presenterà un emendamento soppressivo della norma.

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La Befana dell’ASI del Cjvas di Taranto

Questa mattina ho partecipato con entusiasmo all’evento solidale organizzato dal Club Cjvas “I Delfini” di Taranto, che riunisce sul territorio gli appassionati di auto e moto d’epoca. Presso il centro commerciale “Porte dello Jonio”, infatti, nell’ambito dell’iniziativa “La Befana dell’ASI” promossa su tutto il territorio nazionale dall’Automotoclub Storico Italiano, i soci del Cjvas si sono radunati con le magnifiche auto storiche per la raccolta di alimenti e giochi da devolvere alle famiglie più bisognose tramite alcune parrocchie e la Caritas.

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Silenzio di Emiliano su sottrazione risorse per le bonifiche

È trascorsa quasi una settimana da quando ho lanciato l’allarme della sottrazione delle risorse destinate alle bonifiche dell’area di Taranto, prevista da una norma inserita nel decreto Milleproroghe.

Se da una parte prendo atto con favore che molte forze politiche e parti sociali hanno accolto il mio appello di essere uniti in questa battaglia, alcuni condividendo anche la proposta emendativa di soppressione che abbiamo annunciato con il senatore Mario Turco, dall’altra mi vedo costretto a registrare l’assordante silenzio del presidente Michele Emiliano che sul tema non ha proferito parola.

Un silenzio quasi sospetto, visto che solo pochi giorni fa Emiliano si diceva soddisfatto dei piani di decarbonizzazione di Acciaierie d’Italia, interventi che oggi sappiamo si vorrebbero finanziare con i soldi sottratti alle bonifiche e ai cittadini di Taranto. Emiliano, che ha apprezzato anche il coinvolgimento degli Enti locali nella discussione sul nuovo piano industriale, dovrebbe chiarire subito la sua posizione.

Spostare l’attenzione, come vorrebbe fare qualcuno, su presunti ritardi sulle bonifiche è la riprova che chi parla non è minimamente a conoscenza del dossier Ex Ilva.

In questi mesi, infatti, la struttura commissariale ha fatto sforzi notevoli per dare una concreta accelerata alle complesse procedure autorizzative e di caratterizzazione dei siti, nonostante una effettiva disponibilità economica piuttosto recente e due anni di pandemia.

Alcune attività sono già iniziate come la rimozione dei fanghi, altre come quelle correlate alla bonifica delle collinette, della gravina Leucaspide o delle discariche di competenza, sono ormai in una fase avanzata. Non è possibile accettare che arrivati a questo punto gli importanti interventi previsti vengano bruscamente interrotti per le scelte sbagliate di qualcuno e per mancanza di coperture finanziarie.

Sono certo che, alla fine, prevarrà il buon senso e si lavorerà tutti insieme per riparare al grave errore commesso: in caso contrario, daremo battaglia per ridare ai cittadini di Taranto quanto spetta loro di diritto.

La Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo di Taranto

Come vi avevo anticipato, dal 16 al 18 dicembre 2021 si è svolta a Taranto una manifestazione dal titolo “20-20-1 Simposio Internazionale di Archeologia Subacquea”, organizzata dalla Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo per celebrare tre importanti avvenimenti: 20 anni della Convenzione UNESCO 2001 per la protezione del patrimonio culturale sommerso; 20 anni del progetto “Restaurare sott’acqua” -“Restoring Underwater”: 1 anno dall’istituzione della Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo in seno al Ministero della Cultura.

Sessanta studiosi di levatura internazionale provenienti dall’Europa (Italia, Francia, Bulgaria, Croazia, Malta, Spagna, Danimarca, Croazia) e dall’America Latina si sono confrontati su diversi temi legati all’archeologia subacquea. 

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Recuperati 2 mila reperti archeologici

Voglio congratularmi con i carabinieri del Comando per la Tutela del patrimonio culturale e con la Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Taranto grazie ai quali sono stati recuperati 2 mila reperti archeologici, che erano finiti nel mercato nero internazionale.

Il nostro territorio, culla della Magna Grecia e custode scrupoloso di un patrimonio storico e archeologico di inestimabile valore attraverso sia la ripristinata Soprintendenza, sia il prestigioso MarTA, non può tollerare che attorno ai beni culturali si alimentino business illegali a nessun livello.

Simili traffici, oggi formalmente riconosciuti come gravi crimini internazionali, vanno contrastati con la massima determinazione, anche attraverso norme più severe.

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